La CO2e è l’unità di misura con cui dobbiamo imparare a familiarizzare, tutti, nessuno escluso.
Sarà l’unità di misura più importante e impattante del prossimo trentennio e c’è ancora pochissima conoscenza e consapevolezza.
Sembra un’unità di misura ostica, ma a parte la fatica per calcolarla, acquisire i valori di riferimento e comprenderne il sottostante non lo è.
Abbiamo fatto pace con unità di misura altrettanto “tecniche” con grande naturalezza (fintanto che misuravano qualcosa di scarso).
Se ad esempio aveste fermato un ragazzino per strada negli anni degli abbonamenti telefonici ricaricabili e gli aveste chiesto quanto traffico dati fosse incluso nel suo piano telefonico mensile, vi avrebbe risposto senza esitare con il numero preciso di Gigabyte (Gb) ed il relativo prezzo.
Questo non succede più dal momento che i Gb sono diventati illimitati, ma la stessa unità di misura la utilizziamo per i servizi cloud di archiviazione.
Se voleste sapere di quante kilocalorie (Kcal) si compone un pasto ideale, dovreste avere la fortuna di incappare in un soggetto più informato della media, ma, in questo caso, la legge ci viene in aiuto perché ogni alimento deve riportare i valori nutrizionali sulla confezione.
Quest’anno le disgraziate congiunture macroeconomiche hanno costretto quasi tutti ad interessarsi del quantitativo esatto di energia consumata: stiamo finalmente imparando la differenza tra un kilowattora (Kwh) ed un megawattora (Mwh) ed il relativo costo (passato da € 50,00 / Mwh ad oltre € 500,00 / Mwh nell’arco di meno di un anno).
Con CO2e (CO2 equivalente) si indica l’impatto climatico di un gas clima-alterante, espresso in anidride carbonica (CO2), il più semplice dei gas-effetto-serra ed è generalmente espresso in kili o tonnellate (1 ton = 1.000 kg).
Si parla di effetto serra perché questi gas, una volta rilasciati in atmosfera, hanno la proprietà di bloccare le radiazioni solari una volta che i raggi solari colpiscono e rimbalzano sulla superficie terrestre.
Senza questi gas in atmosfera il pianeta sarebbe un luogo molto freddo e inadatto alla vita, ma anche un eccesso di concentrazione genera problemi per l’effetto contrario di surriscaldamento.
I principali gas climalteranti (oltre al vapore acqueo) sono:
anidride carbonica (CO2)
metano (CH4), che ha un potere climalterante (GWP, Global Warming Potential) ben 30 volte superiore alla CO2 se rilasciato in atmosfera (quando lo si brucia invece si genera CO2)
protossido d’azoto (N2O), con GWP 273 volte superiore alla CO2
gli alocarburi (CFC, HCFC, HFC) con GWP da 3.000 a 13.000 volte superiore alla CO2 (sono i gas tradizionalmente utilizzati anche per la refrigerazione e la climatizzazione).
CO2e: alcuni valori per orientarsi
È importante avere riferimenti quando si vuole familiarizzare con una nuova unità di misura.
Di seguito elencherò qualche cifra per avere dei punti cardinali.
Nel mondo, nel 2020, sono state emesse 35,9 miliardi di tonnellate (= 35,9 giga tons = 35.900.000 ton) di CO2 da fonti fossili.
In Italia 297 Milioni di tonnellate (= 297.000 ton), ovvero lo 0,8 % del totale.
La Cina, con 11,6 miliardi di tonnellate di CO2e, da sola produce più emissioni di USA (4,5 miliardi CO2e ton), Europa (3,1 miliardi CO2e ton), India (2,4 miliardi CO2e ton), Giappone (1 miliardo CO2e ton) e Canada (0,5 miliardi CO2e ton) messe insieme.
2020 – fossil fuel CO2 Emissions, EDGAR - JRC Database
Un cittadino Europeo, nel 2019, con i suoi consumi ha emesso una media di 7 tonnellate di CO2e (= 7 ton), un cittadino Cinese 8 ton CO2e, un cittadino USA 17 ton CO2e .
Ton CO2e per capita – Climate Watch Data
Se invece guardiamo alla carbon intensity dei PIL dei Paesi più emettitori vediamo che per ogni milione di $ di PIL Europeo, nel 2019, sono state generate 200 tonnellate di CO2e, in USA 270 tonnellate e in Cina 844 tonnellate.
In vent’anni, l’Europa ha ridotto la carbon intensity del PIL del 69%, gli USA del 70% e la Cina dell’89%.
Ton CO2e per milione di dollari di PIL – Climate Watch Data
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